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La Giacca della sartoria Napoletana: simbolo di una lunga tradizione

La Giacca della sartoria Napoletana: simbolo di una lunga tradizione

Per anni, l’unica rivale della giacca della sartoria Napoletana è stata quella inglese. Ma è nel capoluogo napoletano che è stato ideato e disegnato il capo che ha fatto scuola negli studi di Roma e Parigi.

Forse oggi la via della moda passa un po’ meno dal Vesuvio, ma non era così nei tempi passati. La storia della sartoria napoletana inizia addirittura nel 1351, con l’avvio della Confraternita dei Sartori; allora Napoli era la capitale del Regno delle due Sicilie. La città era un punto di riferimento per il costume e per la moda, allo stesso livello della britannica Londra. Nel coso del ‘400 poi nacquero le fabbriche di lana e seta, che aiutarono ancor di più lo sviluppo di una grande scuola di sartoria napoletana.

Nel secolo scorso

La tradizione è arrivata fino in tempi più recenti. Per fare qualche nome, tra i più illustri sarti della scuola del primo Novecento spunta Vincenzo Attolini, scomparso nel 1971, e considerato addirittura il padre della scuola napoletana. Con i suoi “abiti imperfetti per corpi imperfetti” vesti personaggi del calibro di Vittorio De Sica, Totò e Marcello Mastroianni; ma fece abiti persino per il Re Vittorio Emanuele e per il Duca di Windsor.

Sarebbe stato lui a iniziare a realizzare giacche leggerissime, con consistenze simili alle camicie, e senza alcun tipo di spallina. Una tradizione portata poi avanti dal figlio Cesare.

Altri sarti il cui nome è rimato negli annali della sartoria sono Blasi e Rubinacci, capi scuola per tanti giovani artigiani.

L’importanza dei capi di sartoria

Nell’era dominata dal pret a porter, rivolgersi a una sartoria per un capo su misura è una azione che si fa in modo ragionato. Ma bisogna anche sapere cosa si sta acquistando. Alcuni usano il termine inglese “bespoke”, che traduce il nostro “fatto su ordinazione” o anche “sartoriale”.

Insomma, un capo che un artigiano confeziona appositamente sulle misure e i gusti del proprio cliente. Il valore non si calcola solo in base alla perfetta vestibilità di un simile indumento. C’è anche il fatto che sia in assoluto un pezzo unico, come ogni articolo fatto a mano. Dal taglio del tessuto alle cuciture, in ogni giacca il sarto metterà un po’ di sé, e due capi non potranno mai essere davvero identici.

Giacca napoletana, come riconoscerla

Ma quali sono le caratteristiche peculiari della giacca di taglio napoletano? Per prima cosa è a monopetto. Tecnicamente si definisce a “tre bottoni stirata a due”; significa che ci sono tre bottoni cuciti sul risvolto, ma soltanto due di questi si possono davvero utilizzare. Il primo, quello più in alto, è nascosto all’interno del risvolto.

Dei due bottoni utilizzabili, inoltre, solo quello più in alto (il centrale, prendendoli in considerazione tutti e tre) sarà allacciato.  Da non dimenticare che il rever deve essere piuttosto largo: fra gli 8 e i 10 centimetri.

Le maniche

Fin dall’inizio della sua storia, la sartoria napoletana ha evitato quella pomposità propria piuttosto dello stile parigino. A Napoli l’eleganza non è mai sopra le righe,né troppo ingessata. Le maniche infatti sono più corte della media, definite anche “a camici”, proprio per sottolineare la loro leggerezza; insomma non legano nei movimenti come fanno le classiche giacche. Solitamente a mappina e con una serie di cuciture sulla spalla, lasciano intravedere il polsino della camicia, che deve quindi essere di alta fattura ed eleganza.

Come detto, le spalle non hanno spalline interne come imbottitura, e quindi si presentano più leggere e facilmente indossabili. Muoversi e gesticolare diventa più semplice, anche grazie agli spacchi profondi ai lati, e anche contrastare il caldo; dopotutto, stiamo parlando di una giacca pensata per chi vive nel Paese del sole.

Le rifiniture

Immancabili ovviamente le tasche, che in questo modello sono applicate. Sono definite “a pignata”, per la loro forma che ricorda una pentola (pignatta, in dialetto napoletano).

La tela interna alla giacca è molto leggera, per la vestibilità e la traspirazione. La fodera è spesso assente invece, oppure compare solo a metà. Il collo è più alto rispetto alle altre giacche dal taglio classico.